Biografia
Nata a Piacenza nel 1961, dopo gli studi classici nella sua città e la laurea in Giurisprudenza a Parma, Franca Franchi si dedica alla professione di avvocato per venticinque anni ignorando l’inclinazione artistica che gli insegnanti della scuola primaria avevano individuato in lei facendola partecipare, con successo, a concorsi pittorici.
Ritorna all’arte attraverso un percorso non accademico fatto di vicende di vita che hanno imposto con urgenza il processo creativo come momento essenziale e imprescindibile di crescita umana e spirituale.
Alla fine del 2008, traendo ispirazione dalle immagini fotografiche dei Cristalli d’Acqua studiati dal ricercatore giapponese Masaru Emoto, riproduce artisticamente queste forme realizzando assemblaggi con materiali luminosi e trasparenti di recupero quali lo specchio, il vetro e il cristallo.
A fine marzo 2010 l'artista espone le sue opere a Palazzo Gotico a Piacenza con la presenza dello stesso Masaru Emoto. Sono opere con forme armoniose, eleganti e di grande impatto, che si rifanno alla teoria della risonanza positiva, secondo cui l'acqua, cristallizzando, risente dei flussi negativi e positivi generati delle vibrazioni delle parole.
Inizia così un periodo di forte produzione e di intensa partecipazione a mostre ed esposizioni, sia in spazi privati che pubblici, in Italia e all’estero.
Nel 2010 nascono le sculture da indossare, piccole composizioni di paste vitree e specchio su acciaio
nel 2011 le sculture da vivere, opere con illuminazione e piani di cristallo per tavolo.
Il linguaggio artistico, sempre rivolto all’utilizzo di materiale di recupero e quindi declinabile secondo i caratteri dell’arte sostenibile, gradualmente si indirizza su forme più essenziali, ricerca una bellezza solida, spontanea e semplice.
Nel 2014 è cofondatrice del movimento Zen in Art e da quell'anno riceve il supporto del patriarca della critica italiana Gillo Dorfles (1910 - 2018) che dedica all’artista le ultime pagine dell’opera antologica “Gli artisti che ho incontrato” (Skira 2015) individuando nel suo lavoro i caratteri dell’estetica Zen in chiave contemporanea.
La ricerca sulla luce, iniziata nel 2011, porta alla nascita nel 2016 delle sculture luminose realizzate con acciaio di recupero e caratterizzate, nel vetro multistrato, da crepe (stabilizzate). Queste, definite dall’artista “tagli di luce”, scompongono la superficie vitrea in piani, nel contempo, paralleli e asimmetrici dando origine a giochi di rifrazione per cui la luce penetra nella materia trasformandola, trasfigurandola. I tagli di luce sono la proiezione della vicenda umana: le crepe della vita danno nuova luce alla vita stessa e ci danno l’occasione di trasformarla, di renderla più ricca, intensa, con più luce.
Negli ultimi anni la sua produzione artistica si avvia sempre di più nella direzione del pezzo unico di design. Lampadari, appliques, specchiere e pezzi d'arredamento fondono estetica e funzione portando l'arte nella vita di tutti i giorni.
Durante la sua carriera l'artista ha esposto in numerose mostre sia in Italia che all'estero (New York, Dubai, Francia e Svizzera). Fra le più significative ricordiamo:
nel 2014 la mostra al Parco Idroscalo di Milano con l'allestimento della Torre del Tempo e dell'Arte e Spazio Idro Arte realizzata con il patrocinio della Provincia di Milano e del Consolato Generale del Giappone.
Nel 2015 la mostra "Il Segno e la Luce" nell'Oratorio Madonna delle Grazie a Vigoleno (PC) e nel 2016 la mostra "Il cristallo vince la simmetria" nella Galleria Rossini di Milano, entrambe curate da Gillo Dorfles.
Nel 2017 la mostra "Il Segno e la Luce 2" presso il Circolo degli artisti di Albissola con il contributo critico di Gillo Dorfles e il patrocinio del Consolato Generale del Giappone.
Nel 2017 e 2018 è tra gli artisti selezionati per le mostre "Open des Artistes de Monaco" a Montecarlo.
Nel 2019 realizza la sfilata con i propri gioielli sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma in collaborazione con la galleria romana di via Margutta "Area Contesa Arte". Nell'estate dello stesso anno 2019 allestisce con le sue opere la piazza e l'interno della torre di Bellagio (Como) e partecipa a settembre con un proprio stand all'esposizione internazionale di Parigi "Maison & Objet".
Nel 2020 Franca Franchi apre l'Atelier dei Cristalli d'Acqua nel borgo neogotico di Grazzano Visconti, Piacenza, Italia, realizzando sia la casa, che il laboratorio, che lo spazio espositivo. L'atelier ospita una selezione di pezzi unici, che consentono un viaggio all'interno della storia dell'artista, dalle prime opere denominate "Cristalli d'acqua" (2008-2013), che danno il nome allo spazio, ai gioielli (sculture da indossare), alle sculture luminose fino alle nuove creazioni dei punti luce quali appliques e lampadari.
Nel 2021 l'artista realizza la Casa d'Autore che si trova nello storico Palazzo Novati, nel centro di Piacenza. Gli interni, dagli alti soffitti a cassettoni, sono caratterizzati dagli interventi realizzati dalla scultrice e dalle sue opere. In particolare colpiscono i pannelli metallici Shoga, utilizzati per creare leggere divisioni di spazi, nonché i tavoli, le ringhiere e le sedie esterne, pezzi unici appositamente creati per la casa e costituenti il nucleo centrale della Linea Beba Design, sculture d'arredo. L'illuminazione, particolarmente efficace grazie agli elementi luminosi ideati appositamente, immerge in un'atmosfera fluttuante e quasi liquida di riflessi verde acqua.
Nel 2022, nei sotterranei di Palazzo Novati a Piacenza, nasce la "Caverna della luce", esposizione permenente ed antologica delle opere dell'artista. L'ambiente è illuminato esclusivamente dalle sculture.
Nel 2023, l'artista si dedica alla realizzazione di pezzi unici d'arredo per giardino.
Nell'estate crea "Il Giardino del non Pensato e del non Perduto" a Grazzano Visconti dietro all'Atelier dei Cristalli d'Acqua, di fronte al teatro con oltre 30 pezzi unici da giardino. Sono tavoli, sedie, pannelli divisori, realizzati con elementi in ferro scartati dalle lavorazioni di aziende della zona, creativamente modificati e assemblati, costituenti il cosidetto Progetto RI-, dove il prefisso RI indica un nuovo inizio del materiale.
Dal 29 ottobre al 12 novembre realizza la mostra "Coniugazione RI" al Castello di San Pietro in Cerro, MIM (Museum In Motion) proponendo nel parco i pezzi unici d'arredo per giardino ed in una sala del castello le sculture luminose.